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Campionato Italiano di pesca in apnea a squadre e per società

4 ottobre 2025, Secche di Vada (LI)

 

Ottima prestazione del Gorgona Club al campionato italiano di pesca in apnea a squadre e per società svoltosi alle Secche di Vada sabato 4 ottobre.

In una splendida cornice organizzativa nel Porto di Cecina, adiacente al Campeggio dove avevamo affittato un bungalow, e con un mare finalmente degno di essere chiamato tale, con acqua trasparente e visibilità oltre venti metri, si sono date battaglia 38 squadre provenienti da tutta Italia.

I giorni precedenti la gara sono purtroppo stati funestati da un tragico episodio occorso nelle fasi di preparazione sul lato nord del campo di gara alla squadra “La Parola del Mare” proveniente da Trieste. Il giovane Aaron Ursich, intento nelle fasi di perlustrazione del fondale, è stato ritrovato esanime su un fondo di 15 metri e recuperato dai compagni di squadra. Con un drammatico trasporto a terra al porto di Cecina, il personale medico dell’ambulanza allertata nel frattempo ha provato a rianimarlo ma senza successo.

Questa notizia si è rapidamente diffusa ed ha gettato tutti nello sconforto, spingendo alcune squadre a non partecipare alla gara prevista sabato 4 ottobre. Tra queste, la nostra prima squadra capitanata dall’atleta di prima categoria Roberto Poggioli, visibilmente scosso per l’accaduto, considerato che Aaron era stato il suo barcaiolo per alcuni giorni durante il recente Campionato Assoluto svoltosi a Gallipoli a giugno.

Dopo qualche giorno di riflessione, anche in considerazione di molti aspetti logistici ed organizzativi, la Federazione, interpellata dal circolo organizzatore sull’opportunità di svolgere la gara, ha confermato lo svolgimento della gara, facendo osservare un minuto di silenzio, partecipato profondamente da tutte le squadre presenti nella giornata del briefing pre-gara, venerdì 3 ottobre.

Sabato 4 ottobre è il giorno della gara.

Considerato il previsto rinforzo di scirocco a metà mattinata, le squadre anticipano i tempi e si ritrovano alle 7.15 all’ingresso del porto di Cecina, pronte a navigare verso il centro campo gara a ovest del faro di Vada.

Oltre quaranta tra gommoni e barche di assistenza solcano il mare imbiancandolo di schiuma raggruppandosi nel punto di ritrovo. Alle 8.25 il giudice dà il segnale di inizio per la gara che durerà fino alle 13.25.

Ci sono molte squadre blasonate, che nei giorni scorsi hanno perlustrato il campo di gara alla ricerca di zone buone. La posta in palio, per chi vince, è di conquistare l’accesso al Campionato italiano di seconda categoria previsto a settembre 2026.

Il nostro Circolo Gorgona Club Pisa è rappresentato dal veterano Federico Favati, dall’esordiente Cristiano Del Carlo, e dal sottoscritto Antonio Montomoli. Nei giorni precedenti la gara ci siamo imposti una tattica di gara all’insegna della semplicità e tranquillità, senza creare troppa pressione con l’ansia di dover programmare numerosi spostamenti o usare tecniche di pesca non adatte alle nostre caratteristiche, visto che nessuno dei tre è un profondista.

L’input è stato semplice: peschiamo come sappiamo pescare, senza stress, ma spostiamoci se non prendiamo nulla per oltre mezz’ora. Questa è stata l’unica regola, ampiamente accettata e condivisa dal team. Chi opta per l’aspetto, chi per la tana ed il razzolo: la tana si rivelerà questa volta la tecnica più redditizia.

Reduce da una otite e con poco allenamento, visto che non andavo in acqua da un mese, decido di lasciare spazio a Federico e Cristiano, che iniziano a rompere il fiato su un bassofondo a noi conosciuto.

Non passa neanche mezz’ora che Federico mi informa di aver preso una bella orata in tana, ma che l’asta del 100 si è incastrata in tana. La scena non passa inosservata alla squadra livornese che prova a controllare la tana stessa, ma la preda è nostra ed è infilzata nell’asta. Ore 9.05, dopo un paio di tuffi Federico mi porge la bella orata, che fotografo e comunico ad ApneaPassion, che fornisce in diretta social informazioni sulle catture; questa “rivelazione”, se da un lato aumenta la spettacolarità per chi segue la gara sui social, dall’altra rischia di attirare nelle vicinanze le squadre avversarie, ma tant’è, noi siamo sportivi e consapevoli.

 

Passano pochi minuti ed è la volta di Cristiano ad avvisarmi di aver preso una bella orata, sono le 9.36.

 

 

Passano 10 minuti e Federico prende un’altra orata, di dimensioni più piccole, ma comunque in peso, sopra i 3 etti di peso minimo previsto.

 

 

Restiamo comunque calmi e entro in acqua io al posto di Cristiano, su un bel fondale dove so che ci sono i saraghi. Detto fatto, in pochi minuti prendo due bei saraghi, mentre Federico cattura la quarta orata. Un episodio curioso è capitato dopo aver preso il sarago più grosso: lo lancio sul gommone e il pesce cade con le spine dorsali proprio sul piede di Cristiano, forandogli anche i calzari in neoprene, incredibile!

Siamo alla quarta ora di gara e inizia a montare lo scirocco, tuttavia il mare è ancora pescabile in sicurezza e la gara procede regolarmente. Abbiamo 6 pesci in cavetto e ci serve trovare pesci di un’altra specie, in particolare almeno un tordo, pesce che dovrebbe essere presente in abbondanza viste anche le ottime condizioni di visibilità. E qui entra in gioco la determinazione di Federico Favati che descrive così gli ultimi minuti della gara.

Federico Favati: “Oltre alle 3 orate che mi hanno dato grande soddisfazione, la "mia" gara è riassunta in quel tordo a meno di 5 minuti dalla fine. Un pesce cercato spasmodicamente ed infine intravisto dall'alto. Un pesce nervoso, tutt'altro che semplice, un pesce mai perso di vista mentre ventilavo, una discesa lenta, un avvicinamento difficile, il fucile nascosto che lentamente avanza, il braccio che diventa di ghiaccio, l'attimo che, anche se un pò lungo, mi presta il fianco....preso! Chiamo 2-3 volte Antonio e Cristiano, già sul gommone, perché l'avevano già data per finita, ma non lo era e forse ventilandosi velocemente sarei riuscito a fare altri 2 tuffi e chissà! Mai mollare fino all’ultimo secondo!

La gara termina alle 13.25 ed iniziamo ad infilare ordinatamente i pesci in cavetto, preparandoci alla foto di rito al rientro in porto.

Giungiamo al porto di Cecina dove i gommoni iniziano ad assembrarsi e disporsi in fila italiana (cioè caotica) per consegnare il pescato.

Arriva il nostro turno e quando alziamo il cavetto scatta l’applauso della folla presente in banchina, con un carniere di qualità dove spiccano quattro orate, due saraghi e un tordo.

 

Le operazioni di pesatura durano a lungo e alla fine la bilancia decreta validi tutti i nostri pesci e la classifica ci vede al sesto posto su trentotto squadre con grande soddisfazione, compresa quella di essere arrivati prima di tante squadre blasonate. Vince la squadra di casa con i forti cecinesi, seguiti da Maratea e poi Foce del Mignone.

Organizzazione e Sponsor: Una menzione speciale va data all’organizzazione e alla logistica degna di un campionato italiano con gli sponsor principali Cressi e Suzuky che hanno dato un contributo determinante e con il supporto di ApneaPassion che ha trasmesso in diretta tutte le fasi della manifestazione, aumentandone la spettacolarità a beneficio degli appassionati, amici e familiari delle squadre. Il Circolo Nettuno Sub Foce Cecina si aggiudica il titolo di squadra campione d’Italia, con 13 pesci (quasi il doppio dei nostri) e porta a casa anche il bellissimo Trofeo in memoria di Valerio Grassi, pioniere di questo sport.

Di seguito la classifica completa.